• Giovanissimi RegionaliElite
  • 19/03/2023 11.00.00
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  • Lastrigiana
    Gracci
  • 2 - 1 19/03/2023 11.00.00
  • Arezzo
    Di Masi
    Fiacchini

Commento


RETI: Gracci, Di Masi, Fiacchini
LASTRIGIANA: Chergui, Casamonti, Rotolo, Maxharri, Caparrini, Bini, Squitieri (68' Michelozzi), Ringressi (64' Manescalchi), Dimasi (48' Curri), Gracci (60' Conti), Semeraro (48' Bitossi). A disp: E. Rossi, Licaj, Dainelli. All.: Giovanni Mollica.
AREZZO: T. Rossi, Fiacchini (63' L. Rossi), Farsetti, Lanini, Canapini, Gherghina, Sestini (55' Cavaletta), Nugnes, Lucchini (59' M. Minocci), E. Minocci, Fratini. A disp.: Borghini, Scatizzi. All.: Andrea Tuzzi.
ARBITRO: Caponi di Empoli
RETI: 14' Dimasi, 47' Fiacchini rig., 52' Gracci.
NOTE: ammonito Casamonti. Angoli: 2-6. Recupero: 1'+7'.



Così rétro, con le coppie al bar in piazza prima d'andare insieme alla messa, Cerbaia è il set perfetto per chiamarsi fuori dalla corsa al titolo. Così rétro, le nuvole spettrali a incorniciare l'ultima domenica mattina d'inverno e d'ora solare, Cerbaia è il set perfetto per suggerire che salvo rivoluzioni di questo duello quasi epico siamo già prossimi ai ricordi. Non solo non approfitta della frenata del Tau Altopascio che non riesce ad andare oltre l'1-1 interno col Capezzano: a Cerbaia, così rétro, l'Arezzo cade, s'allontana un altro punto dalla vetta e si vede sorpassare dall'Affrico che, seppur col turno di riposo ancora da scontare, si piazza in seconda posizione. Perché Cerbaia, così rétro, da inizio stagione è la casa in affitto della Lastrigiana che sutura gli scontri diretti con Margine e Sestese (una volta lottavano per il titolo, ora per la vita; ma c'è qualcosa di più nobile?) con un successo prestigioso per blasone e pesantissimo per la classifica. È vero, il filo di ferro che separa i vivi dai morti è distante ancora due punti; ma ora aggrumate sono in tantissime, compresi il Capezzano e l'insospettabile Maliseti costretto a dibattersi in una posizione scomoda dopo un girone d'andata da protagonista. Con la nuova guida tecnica (ma Mollica è nuovo per modo di dire: il bianco e il rosso ce li ha tatuati addosso) a una ritrovata esuberanza tattica s'accompagnano i risultati; e come a Margine decide Gracci, talento purissimo, dopo che un rigore contestato (ma è uno dei pochi fischi giusti di Caponi, che decide pochissimo e sovente male) aveva concesso a Fiacchini di pareggiare il vantaggio di Dimasi. È sua infatti la rete che al 14' sblocca l'incontro, al primo vero affondo della Lastrigiana che s'era ben presentata sul terreno di gioco (molto vale la disposizione tattica: per sostituire Municchi squalificato Mollica riporta Rotolo sulla linea dei difensori e davanti gli propone Semeraro; gli altri due cambi rispetto a Margine riguardano la porta e la mediana, dentro Chergui e Ringressi per Hancu e Polli). In avvio però era stato l'Arezzo a sfiorare il vantaggio, con la verticalizzazione di Gherghina alimentata da Fratini per Sestini cui Bini s'oppone con un braccio largo, e Caponi si mangia il primo fischio pesante dell'incontro; sul secondo tentativo Chergui s'esalta e Maxharri sbroglia sottoporta. Ma, scordata la paura e ringraziata la buona sorte, di lì a poco è la Lastrigiana a passare avanti: Tommaso Rossi respinge al limite una punizione che dalla trequarti Bini aveva fatto spiovere nell'area avversaria; rimbalzato al limite, il pallone lo calamita Dimasi che calciando con l'interno destro rasoterra lo piazza accanto al palo. Avanti dunque al quarto d'ora, la Lastrigiana prova subito a sigillare l'incontro; e ci riuscirebbe se Canapini non s'opponesse col corpo alla volée di Bini liberato al tiro da una rimessa addolcita dalla difesa avversaria. Anche se ricco soprattutto d'assenti (sono appena cinque i cambi a disposizione di Tuzzi), l'Arezzo può comunque contare su qualità tecniche elevatissime: al 23' ne dà un saggio Nugnes che si destreggia al limite in mezzo a tre avversari e appoggia a Fratini il cui destro centrale però Chergui blocca. Ma sulla propria destra, ove gravitano Rotolo e Squitieri, l'Arezzo fatica: è lì che alla mezz'ora Ettore Minocci perde il pallone, lì che Dimasi affonda fino alla trequarti prima d'allargare a destra per Gracci che anziché spingere ancora calcia da lontano favorendo Tommaso Rossi; sulla ripartenza la Lastrigiana rischia l'infilata sulla verticalizzazione di Lucchini (sulle spalle ha il nove, ma gioca in mediana affiancando Lanini) per Nugnes il cui diagonale rasoterra scagliato col destro Chergui respinge (30'). All'azione successiva il mirino di Nugnes, di nuovo solo al limite, si sposta e l'Arezzo va vicinissimo al pari: il suo tiro improvviso sbocconcella la traversa. La Lastrigiana ora s'è abbassata troppo e fatica a tenere gli avversari fuori dall'area: le va bene che il terzo tempo di Gherghina, solo ai cinque metri sull'angolo mancino di Farsetti, si chiuda con una deviazione alta di mezzo metro (32'). È il frangente in cui l'Arezzo costruisce il maggior numero d'azioni da rete: passano cento secondi e con una scelta da gourmet Sestini pesca dietro la difesa Ettore Minocci che, partito in posizione regolare (non che d'un fuorigioco Caponi si sarebbe accorto; ma la posizione era davvero regolare), punta Chergui in uscita e lo salta con un pallonetto a lato di un palmo. Per la Lastrigiana i brividi continuano fino al recupero: Ettore Minocci avanza, s'accentra e calcia rasoterra col sinistro spento da Chergui che si salva in due tempi dopo essersi fatto sgusciare il pallone sotto il corpo. L'inversione delle metà campo dopo la breve pausa non incide sull'inerzia dell'incontro: l'Arezzo continua ad attaccare e già al 37' costruisce una nuova occasione per il pari, avviata da Fratini e rifinita da Lanini che sulla sponda di Nugnes dal limite verso i venticinque metri cerca l'angolo trovando però Chergui. Le sofferenze della Lastrigiana aumentano quando s'accende Ettore Minocci, che al 45' danza tra Maxharri, Bini e Semeraro e violata l'area calcia col destro a mezz'altezza verso il secondo palo, di nuovo nel libro dei desideri. Ma alla millesima verticalizzazione l'Arezzo impatta: il merito è tutto di Fiacchini che riceve una rimessa laterale profonda, accelera fino alla linea, finisce a terra sul tackle irregolare di Semeraro e dal dischetto segna l'1-1 con un destro rasoterra a incrociare. Contrattissima per quasi mezz'ora, una volta raggiunta la Lastrigiana si rianima e nei cinque minuti successivi costruisce tre occasioni per il 2-1, in buca alla terza dopo un intervento sospetto di Canapini su Squitieri che, forse toccato, si lascia cadere in mezzo all'area e l'uscita di Tommaso Rossi su Curri (subito dopo l'1-1 era entrato per Dimasi, come Bitossi per Semeraro) pescato sul taglio dal solito asse mancino della Lastrigiana. Poi, come a Margine nell'azione che avviò la rete decisiva, dopo aver recuperato il pallone in mediana Curri vede luce dove apparentemente non esiste e trasforma in una pista d'aeroporto quello che fin lì sembrava un viottolo di campagna sul fronte destro dell'attacco: è il carburante ideale per lo scatto di Gracci che avanza tre passi fino all'area e incrocia il destro sul secondo palo. Trascinata di nuovo avanti dagli stessi due di sette giorni prima la Lastrigiana prova subito a portarsi sul 3-1: Curri, gigantesco, premia il taglio di Squitieri il cui traversone rasoterra dal fondo Nugnes, gigantesco, spenge in angolo anticipando sottoporta amici e nemici (62'). È il prologo di dieci minuti infernali per la Lastrigiana che d'un tratto si ritrae e subisce la pressione crescente dell'Arezzo, sterile però fino all'ultimo dei sette (troppi, troppissimi) minuti di recupero; sulla punizione mancina di Ettore Minocci dal lato corto dell'area di rigore (leggero il fallo di Bitossi, soprattutto col metro tenuto fino a quel momento) Chergui però s'accartoccia imbullettando un 2-1 che nel bianco e nero di Cerbaia vuol dire molto, molto in testa, molto in coda.
Calciatoripiù
: al trio Fiacchini-Nugnes-Ettore Minocci che lo esalta nelle giornate più felici l'Arezzo s'aggrappa in quelle più oscure; ma bucare un muro presidiato da Bini e Maxharri è impresa complicatissima. Se ci s'aggiungono la giornata spaziale di Squitieri , prezioso in ripiegamento e immarcabile quando affonda, e la classe di Curri (che assist, che assist) e Gracci (Lastrigiana), che si vede meno di altre volte ma si vede quando serve, si capisce da dove nasca il doppio scossone alla classifica.