• Allievi RegionaliElite
  • 19/11/2023 11.00.00
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  • AFFRICO
  • 1 - 1 19/11/2023 11.00.00
  • TAU CALCIO
    Guidorizzi
    Nesti

Commento


AFFRICO: Fei (30), Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Bartoletti, Ciari, Califano, Sborgi. A disp.: Lombardi, Giannoni, Sicilia, Morelli, Guerrini, Cillerai, Donigaglia, Luzzi, Campaioli. All.: Gori Filippo
TAU CALCIO: Chiarello, Ferretti, D Amato, Rossi, Tofanelli, Mancini, Paperini, Battisti, Colzi, Grossi, Scardigli. A disp.: Piagentini, Vannacci, Vannacci, Lensi, Soldati, Nesti, Di Lorenzo, Negara, Tomei. All.: Pucci Gabriel
RETI: Guidorizzi, Nesti
AFFRICO: Fei, Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli (80' Guerrini), Bartoletti (68' Cillerai), Ciari (61' Donigaglia), Califano (80' Luzzi), Sborgi (80' Campaioli). A disp.: Lombardi, Giannoni, Sicilia, Morelli. All.: Filippo Gori.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, A. Ferretti, D'Amato (69' Lensi), N. Rossi, Tofanelli, Mancini (92' Soldati), Paperini (58' Nesti), Battisti (80' Di Lorenzo), Ciuffi (45' Negara), Grossi, Scardigli (64' Tomei). A disp.: Piagentini, G. Vannacci, I. Vannacci. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Zmau di Prato
RETI: 23' Guidorizzi, 81' Nesti.
NOTE: ammoniti Paperini e D'Amato. Angoli: 3-5. Recupero: 0'+5'.

AFFRICO: Fei, Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli (80' Guerrini), Bartoletti (68' Cillerai), Ciari (61' Donigaglia), Califano (80' Luzzi), Sborgi (80' Campaioli). A disp.: Lombardi, Giannoni, Sicilia, Morelli. All.: Filippo Gori.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, A. Ferretti, D'Amato (69' Lensi), N. Rossi, Tofanelli, Mancini (92' Soldati), Paperini (58' Nesti), Battisti (80' Di Lorenzo), Ciuffi (45' Negara), Grossi, Scardigli (64' Tomei). A disp.: Piagentini, G. Vannacci, I. Vannacci. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Zmau di Prato
RETI: 23' Guidorizzi, 81' Nesti.
NOTE: ammoniti Paperini e D'Amato. Angoli: 3-5. Recupero: 0'+5'.



Non importa aver letto Tucidide o aver sentito Barbero spiegare come scoppiano le guerre (sentitele le lezioni, tutte e tre): basta aprire un giornale per capire che quando una potenza solida entra in contatto con una potenza emergente il conflitto è inevitabile. Né Tucidide né Barbero né il Lapenta sanno però dirci come il conflitto si concluda: occorrerà attendere, forse addirittura un girone intero, per capire chi dopo un titolo a testa prevarrà nella sfida che chiude il triennio. E non è detto che alla fine il trofeo non finisca da un'altra parte: l'1-1 tra Affrico e Tau Altopascio premia infatti lo Sporting Cecina, che torna a vincere e si riprende il primato solitario dopo una giornata appena. Meriti e colpe sono divisi alla pari: l'Affrico passa in vantaggio alla metà esatta del primo tempo e per una cinquantina di minuti, tra il 10' e l'ora di gioco, uscendo bene sulla pressione feroce degli avanti del Tau riesce a ottenere la superiorità numerica a sinistra e soprattutto a destra, ove D'Amato non contiene gli affondi di Bertelli sul quale spesso Paperini è costretto ad accorciare; ma, e finché Morelli (s'intravede in panchina, ma evidentemente ancora non è in condizione di giocare neppure qualche minuto) starà fuori rischia d'essere un motivo ricorrente, quando trova una squadra organizzata fatica a rendersi pericolosa con i propri attaccanti. La rete la segna infatti Guidorizzi calciando con arguzia una punizione; ma, e lo si consideri pure un paradosso dato il gran numero d'azioni offensive, di parate decisive Chiarello non ne compie. Si capisce come mai il Tau, che nell'ultima mezz'ora schiaccia l'Affrico a ridosso dell'area di rigore, nel finale riesca a trovare il pareggio: lo segna Nesti, protagonista d'una ripresa eccellente in posizione di trequartista prima e di punta esterna poi. Proprio la prestazione (ma anche la rete: la costruiscono Di Lorenzo e Negara) di Nesti segnala quello che forse è il pregio principale del Tau Altopascio, una panchina qualitativamente profondissima anche quando le assenze pesano: non c'è Lucchesi, sostituito nell'undici iniziale da Scardigli che libera Battisti dai compiti di copertura. Gori replica con l'ormai consolidato 3-5-2 identico alla trasferta di Seravezza: davanti c'è Califano ad agire di supporto a Ciari. Per i primi dieci minuti sembra che la sfida tattica la stia vincendo Pucci: il pressing di Ciuffi e di Grossi sul primo portatore di palla costringe l'Affrico ad accelerare lo sviluppo della manovra, inevitabili le sbavature in fase d'impostazione. Per una decina di minuti si va avanti così; poi però la gara cambia, perché quando Fei, Bartalini, Shehade e Bianchini capiscono come superare la prima linea di pressione avversaria e con la mediazione di Guidorizzi fanno viaggiare il pallone in profondità il Tau è spesso costretto a correre all'indietro. Da un'azione tutta in verticale nasce la prima occasione da rete: a destra Bertelli va via a D'Amato, in difficoltà per tutta la partita (a 20' dalla fine Pucci lo cambierà con Lensi: meglio, anche se a quel punto l'Affrico s'era già rincantucciato a protezione del vantaggio), e a Paperini, una volta raggiunto il fondo attira Tofanelli fuori posizione e crossa rasoterra sul secondo palo invitando Califano a chiudere l'azione in porta, protetta dalla diagonale sontuosa d'Andrea Ferretti. Sulla ripartenza l'Affrico rischia: Battisti avanza per una ventina di metri e verticalizza per Grossi che anticipa l'uscita di Fei ma, ritrovatosi spalle alla porta, calamita Shehade e Bartalini che tirano giù il bandone. Il tema della gara però adesso è chiaro, e sempre a destra l'Affrico costruisce la seconda palla-gol della partita, stavolta clamorosa: Bertelli lascia di nuovo D'Amato e Paperini a controllare il grado di blu con cui il sette è stampato sulla maglia e dal fondo crossa verso il limite dell'area di porta, ove Bartoletti calcia col destro a colpo sicuro; gli s'oppone di nuovo Andrea Ferretti con una monumentale scivolata volante. Il Tau adesso fatica a uscire dalla propria trequarti, anche quando costruisce col pallone fermo: identificato dall'Affrico come il punto debole della retroguardia, D'Amato perde il pallone servitogli dal calcio di rinvio di Chiarello che cerca di costruire l'azione dal basso; lo recupera Guidorizzi sul cui servizio Ciari, solissimo, affretta il tiro e col mancino calcia ai piccioni. Ma non è necessario avere in testa migliaia di partite per capire che il vantaggio è maturo: lo segna Guidorizzi che, incaricato di calciare una punizione dal limite sinistro dell'area di rigore (fallo di Scardigli su Califano), attende che la barriera salti e col destro le fa filtrare il pallone sotto; anche se non fortissimo, il tiro finisce in porta accanto al palo (23'). Nonostante il gran movimento di Grossi sul quale Shehade va un paio di volte in difficoltà, ed è una notizia, il Tau Altopascio impiega un'altra decina di minuti per riorganizzarsi; prova ad approfittarne l'Affrico grazie all'ennesimo recupero alto di Bertelli che con la sponda di Ciari serve al limite Bartoletti: sul suo mancino Chiarello, che si fa passare il pallone tra braccia e corpo ma lo recupera in tempo, rischia la condanna ma si conquista la grazia. Poi improvvisamente la partita cambia di nuovo, perché nei dieci minuti che accompagnano all'intervallo il Tau s'impadronisce della mediana e costruisce un paio d'azioni offensive: la prima, avviata da Mancini con un passaggio orizzontale ai venticinque metri e chiusa da Scardigli con un destro rasoterra sul secondo palo, lascia il pari lontano di mezza spanna; sulla seconda s'immola Fei, costretto a intervenire in scivolata sul cortissimo retropassaggio di Bianchini. È netto l'anticipo su Ciuffi che però nello scontro s'infortuna: Pucci deve anticipare il primo cambio sostituendolo con Negara. È l'ultima annotazione prima della pausa, legittimo il vantaggio di misura a favore dell'Affrico che alla ripresa sembra aver dimenticato la fine del primo tempo: Bertelli torna a fare quel che gli pare sulla corsia destra e al 49' allarga per Ciari che, pescato sul filo del fuorigioco (forse oltre; ma è una delle poche imprecisioni di Zmau che, fischiatissimo dalla tifoseria ospite, in realtà tira fuori una direzione più che sufficiente), prova a chiudere il triangolo con un traversone teso vanificato dal movimento di Niccolò Rossi; il pallone dunque sfila a sinistra dove lo raccoglie Sborgi il cui controcross rasoterra esce a mezzo metro dal secondo palo, vicino al taglio di nessuno. Pucci non può essere soddisfatto e al 53' chiama un altro cambio con annessa modifica tattica: Paperini fa spazio a Nesti che si piazza sulla trequarti e porta Battisti ad abbassarsi in posizione di mezzala sinistra. Ma per un'altra decina di minuti il Tau non riesce a imbastire azioni offensive, al contrario dell'Affrico di nuovo pericoloso sull'apertura di Califano per il solito Bertelli sul cui cross sottoporta Sborgi attenta all'integrità delle auto parcheggiate in viale Paoli. La partita però sta per cambiare perché, sprecata un'altra occasione potenziale (a lato la girata mancina di Califano servito al limite dalla rimessa di Bertelli), l'Affrico finisce d'un tratto rintanato nella propria trequarti, e poi nella propria area. Già sulla ripartenza il Tau sfiora il pari: Nesti, il cui ingresso cambia il ritmo della manovra, avanza d'una ventina di metri e intravista la porta arma il mancino per cercarla con un diagonale rasoterra respinto da Fei in allungo. È l'avvio di mezz'ora nella quale l'Affrico non esce più dalla propria metà campo. Mettere in difficoltà una difesa così arroccata è però altra cosa: non bastano le punizioni di Tomei (aveva rilevato Scardigli), contenuta con un rimpallo sospetto, e di Lensi che più o meno da dove Guidorizzi aveva trovato la rete opta per la soluzione di potenza e sbatte sulla barriera. Di ben altro impatto è l'azione che il Tau costruisce all'81', subito dopo un lotto di cambi (fuori Sborgi, Califano e Bertelli, dentro Campaioli, Luzzi e Guerrini; Casale s'abbassa sulla linea di difesa, che passa a quattro) che l'Affrico stava ancora digerendo: appena entrato Di Lorenzo gioca in verticale per Negara che scatta in posizione defilata attirando Fei lontano dalla porta e col destro tratteggia un cross che attraversa tutta l'area; ai dieci metri lo raccoglie Nesti che col mancino chiude l'azione in porta accanto allo stesso palo battezzato da Guidorizzi poco più di un'ora prima. Raggiunto dunque sull'1-1, cinque minuti più tardi l'Affrico rischia la capitolazione: il primo errore di Guidorizzi che, stanchissimo, gioca centralmente un pallone pigro innesca l'affondo di Nesti sul cui scarico a sinistra Grossi cerca il secondo palo, solo sfiorato. Ma nel recupero è il Tau a tremare insieme alla traversa: sbatte qui il destro al volo di Luzzi che, servito a destra da Cillerai, per la purezza dell'esecuzione avrebbe meritato esito migliore. Lo avrebbe meritato, ma probabilmente non sarebbe stato giusto: il Tau di quest'anno è forse meno scintillante delle due squadre che hanno conquistato gli ultimi due campionati Allievi, ma con la feroce mezz'ora finale ha legittimato il pareggio. Il verdetto è dunque rimandato; ma occhio a dare per scontato che le potenze a confronto siano due soltanto. Calciatoripiù : nessuna delle sue progressioni porta alla rete, ma è colpa degli attaccanti: in posizione d'esterno destro a tutto campo Bertelli disputa una gara strepitosa. Se davanti avesse trovato un po' di sostegno in più, il vantaggio creato da Guidorizzi con una punizione che è metà tecnica e metà astuzia e protetto da Bartalini (Affrico) sarebbe cresciuto, e la rete di Nesti (ingresso decisivo: a dialogare con lui Grossi e Battisti s'esaltano) non avrebbe portato al pari. Ma segnare diventa complicato quando s'affronta una squadra in cui Niccolò Rossi giganteggia in difesa e Andrea Ferretti (Tau Altopascio) rimanda indietro ogni pallone che sbuca sulla destra.

Non importa aver letto Tucidide o aver sentito Barbero spiegare come scoppiano le guerre (sentitele le lezioni, tutte e tre): basta aprire un giornale per capire che quando una potenza solida entra in contatto con una potenza emergente il conflitto è inevitabile. Né Tucidide né Barbero né il Lapenta sanno però dirci come il conflitto si concluda: occorrerà attendere, forse addirittura un girone intero, per capire chi dopo un titolo a testa prevarrà nella sfida che chiude il triennio. E non è detto che alla fine il trofeo non finisca da un'altra parte: l'1-1 tra Affrico e Tau Altopascio premia infatti lo Sporting Cecina, che torna a vincere e si riprende il primato solitario dopo una giornata appena. Meriti e colpe sono divisi alla pari: l'Affrico passa in vantaggio alla metà esatta del primo tempo e per una cinquantina di minuti, tra il 10' e l'ora di gioco, uscendo bene sulla pressione feroce degli avanti del Tau riesce a ottenere la superiorità numerica a sinistra e soprattutto a destra, ove D'Amato non contiene gli affondi di Bertelli sul quale spesso Paperini è costretto ad accorciare; ma, e finché Morelli (s'intravede in panchina, ma evidentemente ancora non è in condizione di giocare neppure qualche minuto) starà fuori rischia d'essere un motivo ricorrente, quando trova una squadra organizzata fatica a rendersi pericolosa con i propri attaccanti. La rete la segna infatti Guidorizzi calciando con arguzia una punizione; ma, e lo si consideri pure un paradosso dato il gran numero d'azioni offensive, di parate decisive Chiarello non ne compie. Si capisce come mai il Tau, che nell'ultima mezz'ora schiaccia l'Affrico a ridosso dell'area di rigore, nel finale riesca a trovare il pareggio: lo segna Nesti, protagonista d'una ripresa eccellente in posizione di trequartista prima e di punta esterna poi. Proprio la prestazione (ma anche la rete: la costruiscono Di Lorenzo e Negara) di Nesti segnala quello che forse è il pregio principale del Tau Altopascio, una panchina qualitativamente profondissima anche quando le assenze pesano: non c'è Lucchesi, sostituito nell'undici iniziale da Scardigli che libera Battisti dai compiti di copertura. Gori replica con l'ormai consolidato 3-5-2 identico alla trasferta di Seravezza: davanti c'è Califano ad agire di supporto a Ciari. Per i primi dieci minuti sembra che la sfida tattica la stia vincendo Pucci: il pressing di Ciuffi e di Grossi sul primo portatore di palla costringe l'Affrico ad accelerare lo sviluppo della manovra, inevitabili le sbavature in fase d'impostazione. Per una decina di minuti si va avanti così; poi però la gara cambia, perché quando Fei, Bartalini, Shehade e Bianchini capiscono come superare la prima linea di pressione avversaria e con la mediazione di Guidorizzi fanno viaggiare il pallone in profondità il Tau è spesso costretto a correre all'indietro. Da un'azione tutta in verticale nasce la prima occasione da rete: a destra Bertelli va via a D'Amato, in difficoltà per tutta la partita (a 20' dalla fine Pucci lo cambierà con Lensi: meglio, anche se a quel punto l'Affrico s'era già rincantucciato a protezione del vantaggio), e a Paperini, una volta raggiunto il fondo attira Tofanelli fuori posizione e crossa rasoterra sul secondo palo invitando Califano a chiudere l'azione in porta, protetta dalla diagonale sontuosa d'Andrea Ferretti. Sulla ripartenza l'Affrico rischia: Battisti avanza per una ventina di metri e verticalizza per Grossi che anticipa l'uscita di Fei ma, ritrovatosi spalle alla porta, calamita Shehade e Bartalini che tirano giù il bandone. Il tema della gara però adesso è chiaro, e sempre a destra l'Affrico costruisce la seconda palla-gol della partita, stavolta clamorosa: Bertelli lascia di nuovo D'Amato e Paperini a controllare il grado di blu con cui il sette è stampato sulla maglia e dal fondo crossa verso il limite dell'area di porta, ove Bartoletti calcia col destro a colpo sicuro; gli s'oppone di nuovo Andrea Ferretti con una monumentale scivolata volante. Il Tau adesso fatica a uscire dalla propria trequarti, anche quando costruisce col pallone fermo: identificato dall'Affrico come il punto debole della retroguardia, D'Amato perde il pallone servitogli dal calcio di rinvio di Chiarello che cerca di costruire l'azione dal basso; lo recupera Guidorizzi sul cui servizio Ciari, solissimo, affretta il tiro e col mancino calcia ai piccioni. Ma non è necessario avere in testa migliaia di partite per capire che il vantaggio è maturo: lo segna Guidorizzi che, incaricato di calciare una punizione dal limite sinistro dell'area di rigore (fallo di Scardigli su Califano), attende che la barriera salti e col destro le fa filtrare il pallone sotto; anche se non fortissimo, il tiro finisce in porta accanto al palo (23'). Nonostante il gran movimento di Grossi sul quale Shehade va un paio di volte in difficoltà, ed è una notizia, il Tau Altopascio impiega un'altra decina di minuti per riorganizzarsi; prova ad approfittarne l'Affrico grazie all'ennesimo recupero alto di Bertelli che con la sponda di Ciari serve al limite Bartoletti: sul suo mancino Chiarello, che si fa passare il pallone tra braccia e corpo ma lo recupera in tempo, rischia la condanna ma si conquista la grazia. Poi improvvisamente la partita cambia di nuovo, perché nei dieci minuti che accompagnano all'intervallo il Tau s'impadronisce della mediana e costruisce un paio d'azioni offensive: la prima, avviata da Mancini con un passaggio orizzontale ai venticinque metri e chiusa da Scardigli con un destro rasoterra sul secondo palo, lascia il pari lontano di mezza spanna; sulla seconda s'immola Fei, costretto a intervenire in scivolata sul cortissimo retropassaggio di Bianchini. È netto l'anticipo su Ciuffi che però nello scontro s'infortuna: Pucci deve anticipare il primo cambio sostituendolo con Negara. È l'ultima annotazione prima della pausa, legittimo il vantaggio di misura a favore dell'Affrico che alla ripresa sembra aver dimenticato la fine del primo tempo: Bertelli torna a fare quel che gli pare sulla corsia destra e al 49' allarga per Ciari che, pescato sul filo del fuorigioco (forse oltre; ma è una delle poche imprecisioni di Zmau che, fischiatissimo dalla tifoseria ospite, in realtà tira fuori una direzione più che sufficiente), prova a chiudere il triangolo con un traversone teso vanificato dal movimento di Niccolò Rossi; il pallone dunque sfila a sinistra dove lo raccoglie Sborgi il cui controcross rasoterra esce a mezzo metro dal secondo palo, vicino al taglio di nessuno. Pucci non può essere soddisfatto e al 53' chiama un altro cambio con annessa modifica tattica: Paperini fa spazio a Nesti che si piazza sulla trequarti e porta Battisti ad abbassarsi in posizione di mezzala sinistra. Ma per un'altra decina di minuti il Tau non riesce a imbastire azioni offensive, al contrario dell'Affrico di nuovo pericoloso sull'apertura di Califano per il solito Bertelli sul cui cross sottoporta Sborgi attenta all'integrità delle auto parcheggiate in viale Paoli. La partita però sta per cambiare perché, sprecata un'altra occasione potenziale (a lato la girata mancina di Califano servito al limite dalla rimessa di Bertelli), l'Affrico finisce d'un tratto rintanato nella propria trequarti, e poi nella propria area. Già sulla ripartenza il Tau sfiora il pari: Nesti, il cui ingresso cambia il ritmo della manovra, avanza d'una ventina di metri e intravista la porta arma il mancino per cercarla con un diagonale rasoterra respinto da Fei in allungo. È l'avvio di mezz'ora nella quale l'Affrico non esce più dalla propria metà campo. Mettere in difficoltà una difesa così arroccata è però altra cosa: non bastano le punizioni di Tomei (aveva rilevato Scardigli), contenuta con un rimpallo sospetto, e di Lensi che più o meno da dove Guidorizzi aveva trovato la rete opta per la soluzione di potenza e sbatte sulla barriera. Di ben altro impatto è l'azione che il Tau costruisce all'81', subito dopo un lotto di cambi (fuori Sborgi, Califano e Bertelli, dentro Campaioli, Luzzi e Guerrini; Casale s'abbassa sulla linea di difesa, che passa a quattro) che l'Affrico stava ancora digerendo: appena entrato Di Lorenzo gioca in verticale per Negara che scatta in posizione defilata attirando Fei lontano dalla porta e col destro tratteggia un cross che attraversa tutta l'area; ai dieci metri lo raccoglie Nesti che col mancino chiude l'azione in porta accanto allo stesso palo battezzato da Guidorizzi poco più di un'ora prima. Raggiunto dunque sull'1-1, cinque minuti più tardi l'Affrico rischia la capitolazione: il primo errore di Guidorizzi che, stanchissimo, gioca centralmente un pallone pigro innesca l'affondo di Nesti sul cui scarico a sinistra Grossi cerca il secondo palo, solo sfiorato. Ma nel recupero è il Tau a tremare insieme alla traversa: sbatte qui il destro al volo di Luzzi che, servito a destra da Cillerai, per la purezza dell'esecuzione avrebbe meritato esito migliore. Lo avrebbe meritato, ma probabilmente non sarebbe stato giusto: il Tau di quest'anno è forse meno scintillante delle due squadre che hanno conquistato gli ultimi due campionati Allievi, ma con la feroce mezz'ora finale ha legittimato il pareggio. Il verdetto è dunque rimandato; ma occhio a dare per scontato che le potenze a confronto siano due soltanto. Calciatoripiù : nessuna delle sue progressioni porta alla rete, ma è colpa degli attaccanti: in posizione d'esterno destro a tutto campo Bertelli disputa una gara strepitosa. Se davanti avesse trovato un po' di sostegno in più, il vantaggio creato da Guidorizzi con una punizione che è metà tecnica e metà astuzia e protetto da Bartalini (Affrico) sarebbe cresciuto, e la rete di Nesti (ingresso decisivo: a dialogare con lui Grossi e Battisti s'esaltano) non avrebbe portato al pari. Ma segnare diventa complicato quando s'affronta una squadra in cui Niccolò Rossi giganteggia in difesa e Andrea Ferretti (Tau Altopascio) rimanda indietro ogni pallone che sbuca sulla destra.