• Allievi RegionaliElite
  • 17/12/2023 10.45.00
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    Cardona
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  • 2 - 1 17/12/2023 10.45.00
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Commento


SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Bergantino, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini. A disp.: Serio, Picarelli, Campone, Di Cara, Sarti, Grevi, Corsinovi, Bargellini, Villoresi. All.: Pratesi Andrea
SPORTING ARNO: Misso, Vannini (40' Bongi), Ciaschi (70' Raugei), Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli (89' Novelli), Bettini, Rexhaj (80' Sardelli), Sturiale. A disp.: Chergui, Krasniqi, Matranxhi, . All.: Coppetti Fabio
RETI: Cardona, Cardona, Scardigli
SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Villoresi, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini.
A disp.: Campone, Grevi, Esposito, Ducci, A. Pepe, Corsinovi, Di Bonito, Carone, Serio. All.: Andrea Pratesi.
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Ciaschi, Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli, Bettini, Rexhaj, Sturiale. A disp.: Chergui, B. Krasniqi, Novelli, Raugei, Sardelli, Bongi, Matranxhi.
All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Cammilli di Prato
RETI: 26', 38' Cardona, 40' Scardigli.

SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Villoresi, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini.
A disp.: Campone, Grevi, Esposito, Ducci, A. Pepe, Corsinovi, Di Bonito, Carone, Serio. All.: Andrea Pratesi.
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Ciaschi, Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli, Bettini, Rexhaj, Sturiale. A disp.: Chergui, B. Krasniqi, Novelli, Raugei, Sardelli, Bongi, Matranxhi.
All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Cammilli di Prato
RETI: 26', 38' Cardona, 40' Scardigli.



«C'era una volta, tanto tempo fa» non è solo l'incipit che della maggior parte delle favole che conosciamo. Purtroppo in alcuni casi può essere anche l'inizio del peggiore degli incubi. C'era un tempo, in un paese vicino vicino, in cui due belle realtà che erano degna espressione d'altrettante scuole calcio di altissimo livello si davano battaglia ai vertici delle classifiche. Adesso che lo sconvolgimento delle gerarchie a livello regionale le ha travolte trascinandole nel gorgo della zona retrocessione, quelle stesse realtà un tempo così solide sono costrette a giocarsi la permanenza nel massimo campionato toscano. Ammettiamolo: se solo pochi anni fa Marty McFly, tornando dal futuro con la sua Delorean, ci avesse raccontato che la stracittadina fra Scandicci e Sporting Arno avrebbe messo in palio punti pesanti in chiave retrocessione, molto probabilmente gli avremmo riso in faccia. E invece eccoli qui blues e rosanero a incrociare i tacchetti sul sintetico del Bartolozzi non per il primato in classifica, non per la conquista di un pass per la Coppa Toscana ma per evitare di scivolare fuori da quella élite dalla quale nessuno sembrava in grado di poterle cacciar via come qualcuno molto più in alto fece con Adamo ed Eva quando lei ebbe l'ardire di mangiare il frutto proibito. Dopo la sconfitta di stretta misura patita sul campo dell'Atletico Lucca, lo Scandicci si prende una gran bella boccata d'ossigeno, scrollandosi di dosso i rosanero, superando la Folgor Calenzano e prendendo la scia di un Seravezza che adesso è a portata di mirino. Un derby ha sempre quel fascino particolare, anche quando rischia di tracciare la linea di confine fra l'altare e la polvere. Lo sanno bene Andrea Pratesi e Fabio Coppetti che, oltre a doversela vedere con i problemi derivanti da una classifica a dir poco asfittica, debbono fare i conti pure con le numerose assenze e una formazione tutta da reinventare. Sotto questo profilo, va detto, sta molto peggio l'ex tecnico dell'Ovest che si vede costretto a infarcire di giovani classe 2008 uno Sporting Arno ridotto ai minimi termini. Andrea Pratesi che ha da poco assunto la guida degli Allievi blues dopo l'infelice e infruttuosa parentesi sulla panchina della prima squadra dell'Isolotto, non solo è uno di quei maestri che possono vantare di possedere uno scudetto sul petto e nel cuore ma è pure un fine stratega che quando lavora con i più giovani riesce sempre a tirar fuori il massimo. Non è dunque un caso che si veda già la sua mano su uno Scandicci che pur avendo qualche piccolo problema in fase di palleggio cerca sempre e comunque di proporre il proprio calcio attraverso l'arma rappresentata da una lucida e concreta fase di costruzione in mezzo al campo. L'arco mediano lungo il quale si muovono gli esterni Tagliavini e Cremonini e i centrali Moccia e Savastano costringe lo Sporting ad Arno arretrare il proprio raggio d'azione. Del resto per gli ospiti scoprirsi è quanto mai pericoloso, visto che le verticalizzazioni che fungono da innesco per i rapidi e potenti Cardona e Baldini potrebbero risultare letali per la retroguardia rosanero. Così Coppetti decide di puntare tutto sulla solidità del reparto arretrato affidando una fase d'impostazione robusta ma a tratti solo abbozzata alla grinta di Cocchi e Scardigli e alla velocità di Meucci e Sturiale. Pochi però, almeno nella prima fase del match, sono i palloni giocabili che giungono dalle parti di Rexhaj e Bettini; prova ne è il fatto che il sopra citato Sturiale sia spesso costretto a compiti di copertura. Lo Scandicci invece imposta con buona sicurezza anche dal basso, grazie ai due esterni Baiardi e Villoresi ma anche all'ispirato Catalano, sempre bravo ad andare a cercare il pallone per poi attivare i compagni di centrocampo. Lo Scandicci insomma pare avere qualcosa in più sia sotto il profilo tecnico, sia sul piano dell'organizzazione del gioco. I risultati di questa convincente impostazione si vedono già nel primo tempo e trovano ulteriore conferma nella ripresa quando andrà dispersa una gran quantità di occasioni. Dopo un quarto d'ora di studio matto e disperatissimo, al 21' è lo Scandicci a lasciare i primi appunti in cronaca. Una bella manovra sviluppata sul settore di sinistra da Savastano e Cremonini culmina in un preciso traversone prolungato da Cardona per la testa di Baldini che prendendo ottimamente il tempo a due passi dalla porta incorna verso i pali un pallone cui Misso s'oppone con bravura respingendo d'istinto. Al 26' lo Scandicci passa. Bella l'idea di Moccia che apre in verticale sul fronte sinistro pescando Cardona Galeas che aggancia, si presenta in area e supera Misso con un preciso diagonale rasoterra. Il vantaggio è benzina per il morale dello Scandicci che non solo controllano molto bene il gioco non concedendo nulla agli avversari ma che al 38' trovano pure il raddoppio ancora con Cardona che, servito in profondità, dopo aver vinto il duello di forza col diretto avversario supera nuovamente Misso facendo diventare buia, nonostante lo splendido sole che brilla sulla Greve, la domenica mattina di uno Sporting Arno ora costretto a raddoppiare le forze. Ma la partita si riapre subito. Scocca sul cronometro il 40' quando una splendida apertura di Cocchi fa pervenire il pallone in piena area sui piedi di Scardigli che nel frattempo, riuscendo a piazzarsi a pochi passi da Patacchini, ha colto di sorpresa l'intera retroguardia scandiccese; il controllo è splendido, ancor di più lo è la sua battuta a incrociare: il pallone prima supera il portiere, poi gioca di sponda col palo sinistro e infine rotola in fondo al sacco. Eloquente è il grido che si alza dalla panchina di Pratesi, che ai suoi ragazzi urla: «Oh!! E si va a due all'ora!!». Questa frase a effetto, una formula magica da esorcista puro, rischia di produrre effetti devastanti proprio in chiusura di prima frazione quando Cardona, dopo aver fatto di nuovo il diavolo a quattro nel cuore dei sedici metri avversari, centra il palo sinistro; Misso davvero nulla avrebbe potuto fare sulla micidiale rasoiata. I secondi di recupero concessi da Cammilli non riservano quest'unico sussulto perché sulla successiva ripartenza rosanero il dialogo a sinistra con Meucci permette a Scardigli di rimettere al centro un pallone che l'accorrente Bettini gira a rete di prima intenzione costringendo agli straordinari un attento Patacchini, che pochi secondi più tardi disinnesca invece senza problemi la punizione di Rexhaj (direzione più che sufficiente quella del pratese Lorenzo Cammilli) debole e centrale. Lo Sporting Arno inizia bene anche la ripresa e, dopo appena due minuti sugli sviluppi di una punizione dalla destra calciata da Scardigli verso l'area e respinta con qualche affanno dalla difesa di casa, Cocchi prova la soluzione dalla distanza indirizzando verso i pali un insidioso lob che si perde di poco oltre la traversa. Pratesi decide che è giunto il momento di cambiare qualcosa là davanti e per questo motivo inserisce prima Marco Grevi, attaccante di scuola Lastrigiana, e poi Adriano Esposito. I due provano in ogni maniera a chiudere la partita, ma un po' a causa della scarsa precisione sottoporta, un po' per la grande reattività di Misso fra i pali la gara resta in bilico fino al termine. Al 59' Grevi, ben liberato in area da una verticalizzazione di Savastano, spreca una clamorosa occasione sparando sopra la traversa un autentico rigore in movimento; successivamente, fra il 74' e l'80', è Adriano Esposito a sprecare tre palloni d'oro prima calciando sul fondo da favorevolissima posizione e poi facendosi ipnotizzare per due volte da un ottimo Misso. Pur meritando il successo di tappa, lo Scandicci è costretto a soffrire fino al 94'; ma lo Sporting Arno, pur rimanendo incollato all'avversario, non riesce a trovare quella lucidità negli ultimi sedici metri che gli permetterebbe di portar via da piazza Marconi un punto prezioso. La quarta sconfitta consecutiva inguaia i ragazzi di Coppetti che ora dovranno faticare per cercare di uscire indenni dal pantano della zona retrocessione. Di tempo e occasioni per rientrare in corsa ce ne sono tante; ma per correre è necessario cambiare marcia. Riuscirà nell'impresa uno Sporting Arno che a Scandicci e parso, oltre che a corto di uomini, anche di idee? Non possiamo che rivolgergli il nostro più grande e sincero «In bocca al lupo». E guardate che non lo facciamo per caso. Spesso, al termine delle favole, prima del canonico «E vissero tutti felici e contenti», c'è qualcuno che il lupo lo sconfigge. Calciatoripiù : rimarchevoli le prove di Catalano al centro della difesa, di Savastano sulla linea dei centrocampisti, di Cardona in attacco, d'Adriano Esposito (Scandicci) e, per grinta e gioco espresso, di Cocchi, Scardigli e Sturiale (Sporting Arno).

«C'era una volta, tanto tempo fa» non è solo l'incipit che della maggior parte delle favole che conosciamo. Purtroppo in alcuni casi può essere anche l'inizio del peggiore degli incubi. C'era un tempo, in un paese vicino vicino, in cui due belle realtà che erano degna espressione d'altrettante scuole calcio di altissimo livello si davano battaglia ai vertici delle classifiche. Adesso che lo sconvolgimento delle gerarchie a livello regionale le ha travolte trascinandole nel gorgo della zona retrocessione, quelle stesse realtà un tempo così solide sono costrette a giocarsi la permanenza nel massimo campionato toscano. Ammettiamolo: se solo pochi anni fa Marty McFly, tornando dal futuro con la sua Delorean, ci avesse raccontato che la stracittadina fra Scandicci e Sporting Arno avrebbe messo in palio punti pesanti in chiave retrocessione, molto probabilmente gli avremmo riso in faccia. E invece eccoli qui blues e rosanero a incrociare i tacchetti sul sintetico del Bartolozzi non per il primato in classifica, non per la conquista di un pass per la Coppa Toscana ma per evitare di scivolare fuori da quella élite dalla quale nessuno sembrava in grado di poterle cacciar via come qualcuno molto più in alto fece con Adamo ed Eva quando lei ebbe l'ardire di mangiare il frutto proibito. Dopo la sconfitta di stretta misura patita sul campo dell'Atletico Lucca, lo Scandicci si prende una gran bella boccata d'ossigeno, scrollandosi di dosso i rosanero, superando la Folgor Calenzano e prendendo la scia di un Seravezza che adesso è a portata di mirino. Un derby ha sempre quel fascino particolare, anche quando rischia di tracciare la linea di confine fra l'altare e la polvere. Lo sanno bene Andrea Pratesi e Fabio Coppetti che, oltre a doversela vedere con i problemi derivanti da una classifica a dir poco asfittica, debbono fare i conti pure con le numerose assenze e una formazione tutta da reinventare. Sotto questo profilo, va detto, sta molto peggio l'ex tecnico dell'Ovest che si vede costretto a infarcire di giovani classe 2008 uno Sporting Arno ridotto ai minimi termini. Andrea Pratesi che ha da poco assunto la guida degli Allievi blues dopo l'infelice e infruttuosa parentesi sulla panchina della prima squadra dell'Isolotto, non solo è uno di quei maestri che possono vantare di possedere uno scudetto sul petto e nel cuore ma è pure un fine stratega che quando lavora con i più giovani riesce sempre a tirar fuori il massimo. Non è dunque un caso che si veda già la sua mano su uno Scandicci che pur avendo qualche piccolo problema in fase di palleggio cerca sempre e comunque di proporre il proprio calcio attraverso l'arma rappresentata da una lucida e concreta fase di costruzione in mezzo al campo. L'arco mediano lungo il quale si muovono gli esterni Tagliavini e Cremonini e i centrali Moccia e Savastano costringe lo Sporting ad Arno arretrare il proprio raggio d'azione. Del resto per gli ospiti scoprirsi è quanto mai pericoloso, visto che le verticalizzazioni che fungono da innesco per i rapidi e potenti Cardona e Baldini potrebbero risultare letali per la retroguardia rosanero. Così Coppetti decide di puntare tutto sulla solidità del reparto arretrato affidando una fase d'impostazione robusta ma a tratti solo abbozzata alla grinta di Cocchi e Scardigli e alla velocità di Meucci e Sturiale. Pochi però, almeno nella prima fase del match, sono i palloni giocabili che giungono dalle parti di Rexhaj e Bettini; prova ne è il fatto che il sopra citato Sturiale sia spesso costretto a compiti di copertura. Lo Scandicci invece imposta con buona sicurezza anche dal basso, grazie ai due esterni Baiardi e Villoresi ma anche all'ispirato Catalano, sempre bravo ad andare a cercare il pallone per poi attivare i compagni di centrocampo. Lo Scandicci insomma pare avere qualcosa in più sia sotto il profilo tecnico, sia sul piano dell'organizzazione del gioco. I risultati di questa convincente impostazione si vedono già nel primo tempo e trovano ulteriore conferma nella ripresa quando andrà dispersa una gran quantità di occasioni. Dopo un quarto d'ora di studio matto e disperatissimo, al 21' è lo Scandicci a lasciare i primi appunti in cronaca. Una bella manovra sviluppata sul settore di sinistra da Savastano e Cremonini culmina in un preciso traversone prolungato da Cardona per la testa di Baldini che prendendo ottimamente il tempo a due passi dalla porta incorna verso i pali un pallone cui Misso s'oppone con bravura respingendo d'istinto. Al 26' lo Scandicci passa. Bella l'idea di Moccia che apre in verticale sul fronte sinistro pescando Cardona Galeas che aggancia, si presenta in area e supera Misso con un preciso diagonale rasoterra. Il vantaggio è benzina per il morale dello Scandicci che non solo controllano molto bene il gioco non concedendo nulla agli avversari ma che al 38' trovano pure il raddoppio ancora con Cardona che, servito in profondità, dopo aver vinto il duello di forza col diretto avversario supera nuovamente Misso facendo diventare buia, nonostante lo splendido sole che brilla sulla Greve, la domenica mattina di uno Sporting Arno ora costretto a raddoppiare le forze. Ma la partita si riapre subito. Scocca sul cronometro il 40' quando una splendida apertura di Cocchi fa pervenire il pallone in piena area sui piedi di Scardigli che nel frattempo, riuscendo a piazzarsi a pochi passi da Patacchini, ha colto di sorpresa l'intera retroguardia scandiccese; il controllo è splendido, ancor di più lo è la sua battuta a incrociare: il pallone prima supera il portiere, poi gioca di sponda col palo sinistro e infine rotola in fondo al sacco. Eloquente è il grido che si alza dalla panchina di Pratesi, che ai suoi ragazzi urla: «Oh!! E si va a due all'ora!!». Questa frase a effetto, una formula magica da esorcista puro, rischia di produrre effetti devastanti proprio in chiusura di prima frazione quando Cardona, dopo aver fatto di nuovo il diavolo a quattro nel cuore dei sedici metri avversari, centra il palo sinistro; Misso davvero nulla avrebbe potuto fare sulla micidiale rasoiata. I secondi di recupero concessi da Cammilli non riservano quest'unico sussulto perché sulla successiva ripartenza rosanero il dialogo a sinistra con Meucci permette a Scardigli di rimettere al centro un pallone che l'accorrente Bettini gira a rete di prima intenzione costringendo agli straordinari un attento Patacchini, che pochi secondi più tardi disinnesca invece senza problemi la punizione di Rexhaj (direzione più che sufficiente quella del pratese Lorenzo Cammilli) debole e centrale. Lo Sporting Arno inizia bene anche la ripresa e, dopo appena due minuti sugli sviluppi di una punizione dalla destra calciata da Scardigli verso l'area e respinta con qualche affanno dalla difesa di casa, Cocchi prova la soluzione dalla distanza indirizzando verso i pali un insidioso lob che si perde di poco oltre la traversa. Pratesi decide che è giunto il momento di cambiare qualcosa là davanti e per questo motivo inserisce prima Marco Grevi, attaccante di scuola Lastrigiana, e poi Adriano Esposito. I due provano in ogni maniera a chiudere la partita, ma un po' a causa della scarsa precisione sottoporta, un po' per la grande reattività di Misso fra i pali la gara resta in bilico fino al termine. Al 59' Grevi, ben liberato in area da una verticalizzazione di Savastano, spreca una clamorosa occasione sparando sopra la traversa un autentico rigore in movimento; successivamente, fra il 74' e l'80', è Adriano Esposito a sprecare tre palloni d'oro prima calciando sul fondo da favorevolissima posizione e poi facendosi ipnotizzare per due volte da un ottimo Misso. Pur meritando il successo di tappa, lo Scandicci è costretto a soffrire fino al 94'; ma lo Sporting Arno, pur rimanendo incollato all'avversario, non riesce a trovare quella lucidità negli ultimi sedici metri che gli permetterebbe di portar via da piazza Marconi un punto prezioso. La quarta sconfitta consecutiva inguaia i ragazzi di Coppetti che ora dovranno faticare per cercare di uscire indenni dal pantano della zona retrocessione. Di tempo e occasioni per rientrare in corsa ce ne sono tante; ma per correre è necessario cambiare marcia. Riuscirà nell'impresa uno Sporting Arno che a Scandicci e parso, oltre che a corto di uomini, anche di idee? Non possiamo che rivolgergli il nostro più grande e sincero «In bocca al lupo». E guardate che non lo facciamo per caso. Spesso, al termine delle favole, prima del canonico «E vissero tutti felici e contenti», c'è qualcuno che il lupo lo sconfigge. Calciatoripiù : rimarchevoli le prove di Catalano al centro della difesa, di Savastano sulla linea dei centrocampisti, di Cardona in attacco, d'Adriano Esposito (Scandicci) e, per grinta e gioco espresso, di Cocchi, Scardigli e Sturiale (Sporting Arno).