• Allievi RegionaliElite
  • 05/05/2024 10.30.00
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  • SCANDICCI
  • 1 - 1 05/05/2024 10.30.00
  • FOLGOR CALENZANO
    Pezzano
    Pomponio

Commento


SCANDICCI: Hancu, Martinelli, Unicori, Pepe, Andreucci, Carone, Moccia, Sarti, Cardona, Baldini, Martini. A disp.: Patacchini, Tagliavini, Pezzano, Savastano, Mascalchi, Barattucci, Baiardi, Grevi, Catalano. All.: Pratesi Andrea
FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Casini, Lenzi, Biancalani, Volpi, Petruzzi, Rosati, Gestri, Pomponio, Giugliano, Giaquinto. A disp.: Liberati, Hoxha, Barucci, Nuti, Petracchi, Sarti, Bongini, Baldi, Santi. All.: Fiorentino Massimo
RETI: Pezzano, Pomponio
SCANDICCI: Hancu, Martinelli (68' Tagliavini), Unicori (60' Pezzano), Pepe, Andreucci, Carone, Moccia (82' Savastano), Sarti (60' Mascalchi), Cardona (54' Barattucci), Baldini (84' Baiardi), Martini (90' Grevi). A disp.: Patacchini, Catalano. All.: Gennardo D'Andretta - Claudio Davitti.
F.CALENZANO: Giorgi, Casini, Lenzi, Biancalani, Volpi (82' Sarti), Petruzzi, Rosati, Gestri, Pomponio (78' Bongini), Giugliano (82' Baldi), Giaquinto (90' Santi). A disp.: Liberati, Hoxha, Barucci, Nuti, Petracchi. All.: Massimo Fiorentino.
ARBITRO: Lila di Valdarno.
RETI: 49' Pomponio, 81' Pezzano.



Uno virgola dieci chilogrammi per decimetro cubo. È il peso specifico del cuoio, la sua densità nella vita reale. Già, nella realtà di tutti i giorni, perché in un giorno non certo come gli altri, sul prato rovente del Bartolozzi, al minuto ottantuno del duello della disperazione, il pallone calciato da Giulio Pezzano grava su quel dischetto come una tonnellata di uranio. Lo Scandicci scaccia via lo spettro della retrocessione dopo averci danzato suo malgrado per quasi un intero campionato, e riesce ad allontanarlo dopo averlo addirittura evocato e materializzato nell'ultima di campionato, una gara travestita in tutto e per tutto da spareggio per mantenere la categoria, contro il Calenzano. Perché per conoscere appieno quanto siano simili le urla di gioia e le urla di liberazione, emesse al 95' quando l'uno a uno diventa un capitolo finalmente dolce nel libro della sua travagliata stagione, i blues hanno prima dovuto scoprire quanto sia in pendenza la strada per l'inferno (sportivo), e quante le buone intenzioni - a volte - si limitino a lastricare, anziché addolcire la strada in risalita verso la luce. Condannato a vincere per dare continuità al suo primo anno nell'élite, il Calenzano conferma che il calcio è uno stato mentale, e che il miglior stato mentale per approcciarlo sia proprio quello di scendere in campo cercando la vittoria; definire a testa alta il saluto al girone di Merito regionale da parte dei rossoblù è il minimo sindacale che va riconosciuto a una squadra che fino a dieci minuti dalla fine della sua stagione stava completando la propria missione, e invece viene raggiunta e si ritrova a ingoiare l'amaro boccone della retrocessione nei gironi regionali standard. Chi si attendeva una gara bloccata, con pochissime occasioni, contratta dalla paura e decisa dagli episodi, si salva in corner perché solo l'ultimo concetto trova riscontro in questo Scandicci-Calenzano, interpretato con umana paura di commettere errori ma giocato a viso aperto dalle sfidanti, una partita che ha regalato emozioni sia sul piano dell'intensità emotiva, ma questo era facilmente pronosticabile, sia su quello squisitamente tecnico-agonistico, offrendo occasioni da rete e un equilibrio di valori in campo che non a caso ha generato il pari finale. Lo Scandicci affronta una gara che in soli novanta minuti racchiude una doppia chiave: una fa ruotare la maniglia verso il riscatto, l'altra verso la stanza dove specchiarsi nella certezza che gli errori commessi, ma anche la sfortuna, possano tingere la stagione definitivamente di nero. L'affronta con la filosofia dell'ultimo periodo: la fiducia piena e incondizionata in tantissimi classe 2008, nelle loro capacità e nella voglia che hanno di regalarsi un futuro nell'élite; ciò porta il direttore sportivo Gennaro D'Andretta - che ha in carico la squadra da settimane - a schierare una formazione composta per otto undicesimi da giocatori sotto-leva; la presenza in panchina anche stavolta del direttore generale Claudio Davitti, a metterci la faccia e le corde vocali, in appoggio con i suoi consigli (dopotutto l'ultimo titolo regionale a Scandicci ce l'ha portato lui, e sempre lui lo scorso anno evitò la retrocessione a questa squadra), garantiscono sulla voglia che abbia la società di poter tirare un bel sospiro di sollievo, e confermare la categoria. Il Calenzano di contro questa data del 5 maggio così facile da ricordare ce l'ha segnata di rosso sul calendario da settimane, e la vive con il coltello fra i denti, ricorrendo a sua volta, anche se in misura minore, ai propri Allievi B, anche se per capacità uno come Pomponio, tanto per fare un nome non certo a caso, è ormai da tempo calcisticamente un Under 17 semplicemente bell'è pronto. Giocare in casa, disporre di due risultati sui canonici tre, sono quasi una zavorra, perlomeno alla partenza, per i blues. Che però giocano forte, i primi palloni, e Pepe imprime ritmo al primissimo cercando la profondità di Martini, Petruzzi però è attento. Il Calenzano tuttavia è in palla, alla pari se non di più degli avversari: ci sarà tanto da lavorare per Hancu, che al 2' deve già intervenire con un bel balzo sulla sua sinistra per disinnescare un tiro improvviso di Pomponio, che dal limite cercava - e avrebbe trovato - l'incrocio dei pali, ripetendosi poi sul tiro di Giaquinto, servito dall'avanzata di Casini. All'8' lo Scandicci punge: Cardona punta frontalmente la porta ospite, finta il tiro per disorientare Petruzzi e poi incrocia verso il palo alla sinistra di Giorgi, che si distende bene deviando in corner; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina Pepe premia il movimento di Martini che però manca il pallone. Si prosegue con continui cambi di fronte, al 10' Hancu fa suo un tiro-cross di Gestri, dopo 5' Pepe e Carone fanno muro sul tiro di Giaquinto, ispirato da Giugliano, al 17' invece sempre Carone ferma in modo elegantissimo, e provvidenziale, la fuga del numero 11 rossoblù verso la porta. Nella parte centrale del primo tempo il gioco si fa più spezzettato, ma il ritmo delle operazioni di manovra resta più che apprezzabile: Carone finisce ancora sul taccuino mancando per poco la deviazione aerea su di un altro corner ben battuto da Pepe, dall'altra parte Hancu para in bello stile la conclusione di Giugliano, servito da un fallo laterale di Lenzi. Al 31' una vigorosa ripartenza degli ospiti costringe la difesa dei blues a perdere tanti metri di campo, Giaquinto ha campo libero per allargare il gioco su Rosati, fermato addirittura dal triplice intervento in collaborazione di Andreucci, Carone e Pepe. Lo Scandicci intuisce le proprie difficoltà nel servire il trio offensivo composto da Cardona, Martini e Baldini, quest'ultimo libero di svariare per cercare zolle di erba sintetica meno affollate; il Calenzano - ben messo in campo da Massimo Fiorentino - ha invece in Rosati il giocatore più ispirato in avvio, mentre Pomponio e Giaquinto creano tanti spazi, schermati alle loro spalle dalla possente presenza fisica di Gestri. Mandata in archivio una punizione di Biancalani che cercava Giugliano nell'affollatissima area locale, al 42' la contraerea calenzanese composta da Petruzzi e proprio Biancalani rende innocuo un tracciante di Martini diretto pericolosamente in area verso Cardona. Il primo tempo si conclude sullo 0-0, e la ripresa riparte a ritmi leggermente più blandi; Baldini che gira alto un cross di Unicori è l'unico spunto dei primissimi minuti, poi - al 49' - ecco che l'aria pesantissima che avvolge il Bartolozzi si fa ancor più rarefatta per i blues. Biancalani batte una punizione dal centro-destra, la difesa di casa allontana corto e sul pallone, vagante al limite dell'area, si avventa come un rapace Pomponio, che si coordina in un attimo in modo fantastico e poi scarica in rete alle spalle di Hancu un bolide che fa esplodere di gioia tutta la parte di tifo rossoblù. E' il momento più complicato, dell'intera, difficile stagione dello Scandicci, che nei minuti successivi rischia, e parecchio. Dopo appena 1' Hancu deve intervenire sul tiro di Giaquinto, poi una fiammata di Baldini, dopo un'azione sull'asse Martinelli-Pepe-Cardona, manda il pallone a sorvolare la porta di Giorgi e fa pensare che i ragazzi di D'Andretta sianoin grado di reagire. Al 53', però, Giaquinto raggiunge il fondo e poi centra per Giugliano, che spreca un'ottima chance per il raddoppio alzando eccessivamente la mira. Lo Scandicci è in grande difficoltà, e tira un enorme sospiro di sollievo quando al 60' Pomponio arriva ancora una volta per primo su di un pallone che vaga nell'area blues, toccandolo però debolmente in precario equilibrio, e Hancu può recuperarlo. Invitata alla calma dalla propria panchina, la squadra di casa si scuote finalmente al 66', minuto in cui, dopo un bel duello aereo fra l'inesauribile Moccia e Volpi, Martini si ritrova davanti a Giorgi ma non riesce a superarne l'opposizione. Gli schemi iniziano a saltare, e dopo un acuto assai pericoloso di Giaquinto, al 70' lo Scandicci spaventa i rossoblù, il cross di Barattucci fa spiovere il pallone in area ospite, dove Pezzano prova a deviarlo in fondo al sacco, ma senza riuscirci. I palloni iniziano a pesare, e la tensione rischia di giocare un brutto scherzo ad Hancu, semplicemente perfetto fino a quel momento ma non stavolta, al 72', quando il traversone di Giugliano dalla destra non trattenuto rischia di diventare la palla buona per la doppietta di Pomponio. Trasformare la paura, in voglia di rivalsa: lo Scandicci ci riesce e, nei minuti successivi, cinge d'assedio la porta calenzanese. Inizia il duello personale fra Pezzano e Giorgi, al 74' la conclusione del numero 16 sibila di poco sul fondo, al 75' il portiere ospite respinge la bordata di Barattucci, dopo 1' è invece il palo a salvare gli ospiti sul tiro dello sfortunato Pezzano, mentre ancora Giorgi è provvidenziale sul tiro di Martini. Sono tante, forse troppe le occasioni mancate dai padroni di casa, che tuttavia all'81' beneficiano di quella più ghiotta in assoluto. Barattucci sterza in area e viene agganciato da Rosati, che rimedia il secondo giallo e viene espulso. In un clima semplicemente surreale e carico come non mai di tensione, attesa, e una miriade di emozioni di segno diverso, Pezzano cerca la soluzione forse più rischiosa, ma vincente, e realizza l'uno a uno con un tiro a mezza altezza alla destra di Giorgi. La tensione si scioglie, ma resta altissima e anzi lievita nel finale. Il Calenzano carica a testa bassa, spreca una buona punizione con Sarti, che ci riprova all'89', dopo che anche i tentativi di Bongini e Baldi vengono murati dai blues e da Hancu in particolare. Al 94' è invece da applausi l'epica scivolata alla disperata, efficacissima, con cui Petruzzi smorza il tiro di Grevi giunto a tu per tu con Giorgi. Quando arriva il triplice fischio, l'aria è ormai satura di tensione, e servono alcuni minuti per assicurarsi che il contrasto fra l'euforia dei blues e la delusione fortissima dei rossoblù non generi scintille. Quanto si assomigliano le urla di gioia con quelle liberatorie, che sfogano la tensione. Calciatoripiù: Hancu, Andreucci, Carone, Moccia (Scandicci); Lenzi, Petruzzi, Pomponio, Giaquinto (Folgor Calenzano).