• Allievi RegionaliElite
  • 05/05/2024 10.30.00
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  • AFFRICO
    Bartoletti
  • 2 - 1 05/05/2024 10.30.00
  • SESTESE
    Luzzi
    Fe

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AFFRICO: Fei (30), Giannoni, Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci, Bertelli, Bartoletti, Luzzi, Toci, Sborgi. A disp.: Wang, Vaggioli, Bianchini, Bartalini, Cillerai, Ciari, Donigaglia, Guerrini, Piccioli. All.: Gori Filippo
SESTESE: Giusti, Athuman, Geri, Gaffarelli, Palaj, Chelli, Patrignani, Faggi, Menchetti, Fe, Verzicco. A disp.: Fantini, Ugolini, Scarpelli, Buzzegoli, Zei, Graziano, Mernacaj, . All.: Bertini Andrea
RETI: Bartoletti, Luzzi, Fe
AFFRICO: Fei, Giannoni (92' Bianchini), Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci, Bertelli (82' Bartalini), Bartoletti (87' Cillerai), F. Luzzi (61' Ciari), Toci (72' Donigaglia), Sborgi (82' Guerrini). A disp.: Wang, Vaggioli, Piccioli. All.: Filippo Gori.
SESTESE: Giusti, Athuman, Geri (78' Ugolini), Gaffarelli (44' Scarpelli), Palaj (72' Buzzegoli), Chelli, Patrignani, Faggi (59' Zei), Menchetti (76' Graziano), Fè, Verzicco (63' Mernacaj). A disp.: Fantini. All.: Andrea Bertini.
ARBITRO: Bamba Pouye di Valdarno
RETI: 41' Bartoletti, 58' F. Luzzi, 81' Fè.
NOTE: ammoniti Guarducci, Gaffarelli, Ciari, Fei, Cillerai e Buzzegoli. Angoli: 4-6. Recupero: 3'+8'. Spettatori 200 mal contati.



La rivoluzione è compiuta. Macché viola: Campo di Marte è imbandito di blu. Mai l'Affrico aveva vinto un titolo regionale d'élite; nel giro di otto giorni ne ha vinti due. Ma se il primo, quello Giovanissimi, era ormai scontato, e la settimana che aveva introdotto la partita decisiva era in realtà servita a preparare la festa, il secondo è stato a rischio fino all'ultima azione dell'ultima giornata. Anche a distanza di ore fa impressione ripensare a come l'ex Bertini, che si sussurra che a fine stagione lascerà, avesse schierato la Sestese nei minuti compresi tra il 2-1 di Fè e il fischio con cui Bamba Pouye (direzione eccellente: sbaglia solo due decisioni, un fuorigioco e un angolo che non c'erano, in una gara difficilissima) sigilla il campionato: Giusti nel cerchio centrale, e gli altri dieci a riempire l'area avversaria e a cercare la rete che per il secondo anno consecutivo li avrebbe piazzati tra gli autori dell'ultimo atto. Il finale però è diverso dall'anno scorso: niente impresa contro la capolista; e l'esito è lo stesso: vince l'Affrico, che al titolo Allievi B 2022/2023 fa seguire questo, il più importante tra tutti quelli che s'assegnano in Toscana. S'interrompe dunque il monologo del Tau che per due anni alle avversarie non aveva lasciato neppure uno strapuntino: alle finali nazionali, in palio lo scudetto, ci va l'Affrico di Filippo Gori. È lui, l'altro ex, l'artefice principale di un successo nato già nei giorni del ritiro estivo quando, dopo aver riconquistato gli Allievi élite con i 2006 (non scordiamoci che l'Affrico vince da neopromosso), cominciò a prendere le misure a una squadra che ha fatto della duttilità la propria arma migliore: nel momento in cui, assente Morelli, c'è stato bisogno di abbandonare l'amata difesa a tre per poter meglio distribuire il peso offensivo, alla qualifica di miglior esterno della stagione Casati (felice Martina in tribuna) ha aggiunto quello di miglior terzino sinistro alla pari con Lensi e Diego Ferretti; e a destra è comparso, superlativo, Jacopo Giannoni, che col fratello Mattia condivide un nuovo record: doppio titolo regionale sotto un solo tetto. Ma per arrivare alla festa c'è stato bisogno di combattere: perché, per quanto privo di Mazzeo di nuovo salito in prima squadra, all'inciampo Bertini (per diventare grandi c'è bisogno di sconfiggere chi ci ha fatto crescere, no?) lavorava da settimane; e perché per più di mezz'ora l'Affrico è finito ingabbiato dalla temutissima paura di vincere. Si spiega soltanto così l'avvio contratto, del quale la Sestese prova subito ad approfittare: con un portiere meno fenomeno di Fei, che allarga la gamba sinistra quanto basta per evitare che l'esterno destro di Athuman liberissimo ai cinque metri sull'imbucata di Fè (triangolo perfetto, avviato dall'intuizione di Menchetti) si trasformi nel vantaggio avversario, probabilmente il titolo toscano avrebbe preso una via diversa; ossia la solita dell'ultimo biennio. Per il primo tiro dell'Affrico (il primo calcio d'angolo arriverà addirittura nel recupero, a risultato sbloccato) bisogna attendere il 18' e il primo lampo di Toci: seppur largo oltre il secondo incrocio, il suo destro suggerisce che l'Affrico si sta sbrinando. Il secondo lampo avvia l'azione più pericolosa della prima mezz'ora, favorita dallo sprint di Bertelli che evita che il pallone esca sul fondo e con l'interno destro crossa morbido sul secondo palo: lì c'è Luzzi, che stacca bene ma colpisce con poca forza; Giusti blocca facile (28'). Ma quando la Sestese attacca anche i pali della tribuna del Lapenta, maledetti, sussultano: l'Affrico si salva soltanto grazie alle buone letture di Bartoletti e di Guarducci, che col corpo s'oppongono rispettivamente alla girata di Palaj sull'angolo di Gaffarelli (31') e al tiro di Fè cui Menchetti aveva appoggiato il pallone al vertice dell'area (39'). La serie d'episodi favorevoli all'Affrico si completa al 41' con la rete del vantaggio: libero da marcature sulla verticalizzazione di Guidorizzi (è l'unico errore della difesa e della mediana della Sestese nel primo tempo; ed è un errore pagato carissimo), Bartoletti avanza fino ai ventri metri e sull'invito del pubblico scocca un destro violento che s'infila a mezz'altezza accanto al primo palo. Trovato il vantaggio, che rende ininfluente il risultato di Altopascio dove il Tau sta vincendo e che allontana lo spettro dello spareggio (lo temevano quasi tutti, considerato lo score nei cinque scontri diretti dell'ultimo triennio), l'Affrico prova a raddoppiare prima dell'intervallo; ma Giusti, partito con un passo di ritardo in occasione della rete, si riscatta subito opponendosi a Toci servito di prima da Luzzi che aveva raggiunto il fondo sulla verticalizzazione di Sborgi uscito vincitore dal duello con Athuman. È il segno chiaro che del vantaggio minimo l'Affrico non s'accontenta: troppo rischioso davanti a una squadra ricca di talento, ben schierata (il 4-2-3-1 di Bertini funziona egualmente prima e dopo l'infortunio di Gaffarelli, sostituito da Scarpelli) e assatanata come se combattesse per la sopravvivenza. Il riavvio conferma la sensazione; più di tutti di raddoppiare ha voglia Toci, che al 51' vede Giusti troppo avanzato e cerca di superarlo con un destro secco dai venti metri (alto) e al 54' lo grazia colpendo male di testa sul traversone di Sborgi scattato alle spalle di Faggi sul filtrante di Casati. Nel mezzo però la Sestese costruisce l'occasione migliore per pareggiare e condannare l'Affrico a una nuova partita contro il Tau: Shehade si fa sorprendere dal lancio profondo di Fè per Menchetti, il cui pallonetto grazia Fei per una spanna scarsa. Ha ragione chi dice che i campionati non sono altro che un lunghissimo elenco di episodi: quello decisivo l'Affrico lo costruisce al 58' grazie alla giocata di Toci che attira al limite l'intera difesa della Sestese e dal centrosinistra imbuca in area per Luzzi, il cui colpo d'esterno anticipa l'uscita di Giusti e rende il titolo ancora più vicino. Per esserne sicuro però l'Affrico avrebbe bisogno della terza rete: ormai è impossibile che da Altopascio arrivino notizie positive; e di poter segnare la Sestese dà costantemente l'impressione. Del compito s'incarica di nuovo Toci, due volte in pedana (tiro lento e a lato dopo aver sgraffignato il pallone ad Athuman, 62'; e palo pieno con un diagonale rasoterra, 71') e due volte da ispiratore: è dal suo destro e dai dialoghi con Bertelli che nascono anche le occasioni non finalizzate da Bartoletti (buon servizio di Ciari che era da poco subentrato a Luzzi; altrettanto buona la parata di Giusti che scende basso a coprire il primo palo) e da Sborgi, la cui volée in anticipo su Mernacaj (aveva sostituito Verzicco; Palaj era scivolato in posizione di terzino destro, consentendo ad Athuman di chiudere da ala e a Verzicco da centravanti) è insieme lenta e centrale. Il 2-1 della Sestese dunque giunge quasi improvviso; ma i crampi costringono Bertelli a gestire male il possesso del pallone sulla trequarti destra: lo cattura Ugolini, che tre minuti prima aveva rilevato Geri e che premia l'affondo di Graziano; il suo traversone rasoterra dal fondo trova sbilanciata la difesa dell'Affrico, e consente a Fè di controllare e calciare col destro dal limite dell'area di porta. I diciassette minuti che mancano, nove regolamentari e otto di recupero, rischiano di trasformare la commedia in un horror: la Sestese inizia a riempire l'area avversaria; e Ciari manca la rete della sicurezza calciando con superficialità sul servizio perfetto di Donigaglia, che gli aveva appoggiato il pallone a un metro dalla porta alla fine di un contropiede avviato dalla respinta di Guidorizzi su un angolo che non c'era (è uno dei due errori di Bamba Pouye: Patrignani aveva svirgolato): reattivo, Giusti recupera la posizione e copre il primo palo. Ma anche se gli esperti di divinazione suggeriscono l'opposto, il dio del calcio o chi per lui non ha intenzione di punire l'Affrico; non ce l'ha neppure dopo che Guerrini (aveva sostituito Sborgi, sfinito) tampona la traiettoria dell'angolo a rientrare calciato da Guidorizzi, e involontariamente gli impedisce di trovare la rete dalla bandierina (96'). La Sestese riporta rapidamente il pallone nella trequarti avversaria, e nel frastuono si perde il fischio finale di Bamba Pouye; ma l'urlo di Casati, che d'improvviso abbandona la posizione che aveva tenuto per centouno minuti e corre verso la tribuna (felice Martina) senza più sentire la fatica, fa capire al mondo che l'Affrico ce l'ha fatta, di nuovo. Calciatoripiù: Fè , che galleggiando sulla trequarti aveva dato equilibrio e profondità alla manovra, sfrutta l'azione confezionata da Ugolini e Graziano (Sestese) per rimettere in discussione l'assegnazione del titolo regionale. Ma l'impresa, già complicata per la parata di Fei a freddo, la prestazione stratosferica di Casati e Giannoni sulle corsie laterali e il gran lavoro di Guidorizzi in mediana, resta incompiuta: alla rete di Bartoletti (in stagione fanno dieci, bottino entusiasmante per una mezzala) segue infatti il raddoppio confezionato dall'asse Toci-Luzzi (Affrico); e Firenze torna a esprimere la squadra (anzi, la società) migliore della Toscana.